La vera storia di Ugo, un rettile giurassico vissuto nell'Appennino.

di Agostino Marini




Accordiichnus natans - Foto del calco esposto presso il Museo Geo-territoriale di Cantiano
Brochure illustrativa del museo di Cantiano - L’esposizione del sauro è stata curata dal Prof. Umberto Nicosia insieme con i curatori del museo. I quadri espositivi posizionano le tracce come se fossero state rinvenute nella vallata del Burano, nei pressi di Cantiano, ma non indicano la località esatta di provenienza (Es: Longitudine e Latitudine).
Questo il calco delle trace di Ugo ; gli arti posteriori  (le  più grandi) e gli arti anteriori (le più piccole)
Per molti anni la Cava  di pietra Corniola del Palareto, situata lungo la strada che porta da Chiaserna al Monte Catria, è stata indicata nelle pubblicazioni  locali come il  luogo di provenienza delle impronte di Ugo. 



Le prime notizie, poi risultate inesatte, del ritrovamento delle tracce di un sauro in Appennino, risalgono al 1994 ed indicano la  Cava Pallareto del Monte Acuto. Un collezionista di fossili le segnalò  alla stampa locale e così fu incaricato un ricercatore del Museo di Milano il Dott. Arduini. Lo studio durò alcuni mesi, furono rimossi  dalla  cava  gli strati estranei al piano, ma il tutto si concluse alcuni anni dopo con una nota pubblicata su una rivista americana. Nel frattempo la notizia  circolò e le varie università locali organizzarono una visita al sito e venne  formata una commissione  di paleontologi italiani, diretta dal Prof. Leonardi , per convalidare tale scoperta.
Il responso fu  negativo,  il Comune di Cantiano si trovò in difficoltà sia a causa delle spese sostenute per i lavori, che  per le aspettative create dalla  notizia, così tutto si silenziò.  
Ancora oggi si possono vedere i teli messi a protezione del sito. Non c’erano impronte di dinosauri  in quella località.


CAVA PALLARETO
Ma veniamo alla storia  geologica di questa Cava. Questa contiene degli strati Sinemuriani del Giurassico inferiore, età circa 200 milioni di anni. E’ molto importante nella paleontologia italiana ed ora in quella internazionale  per il ritrovamento di Ammoniti particolari . Da uno strato indicato in foto proviene una fauna ad Ammoniti quasi vetrose studiate dal Prof. Venturi di Perugia nel 1972. 



Queste  Ammoniti non furono riconosciute per molti anni, la controversia su questa forma CATRICERAS  catriense (Venturi ), è continuata per circa  un ventennio fino al ritrovamento nella vallata del fiume Bosso del Livello a Catriceras Primo zona del Carixiano mediterraneo, così, dopo tanto tempo, questo nuovo genere è stato riconosciuto e ora viene usato come indicatore di una zona del giurassico inferiore del Mediterraneo.


Catriceras catriense
Dalle argille dell’interstrato provengono, assieme alle Catriceras, tante altre forme di Ammoniti attribuite al Carixiano iniziale. Una faglia presente, complica la determinazione degli strati con le ipotetiche tracce di dinosauri.



Nel 1999, dopo la pubblicazione del lavoro sulle icnos del sauropode ritrovate nella valle del Burano, gli amministratori chiesero ai geologi romani un calco e un modello del sauro per il nuovo Museo Geopaleontologico  di Cantiano. Dopo tanti anni, dal laboratorio dell’Università La Sapienza di Roma riemersero le lastre con le vere tracce del sauropode, trovate nel 1983 nella valle  del Burano.


Foto originale del 1983 con le tracce in posto, il bianco è del Vinavil usato per fare un calco in lattice prima che  le  stesse fossero estirpate.

Nella cartina è indicata la località dove si trova la Cava di pietra Litografica, nella valle del Fiume Burano nel Comune di Cagli. Le impronte di Ugo si trovavano negli strati del piano di cava e furono indebitamente asportate dal sito archeologico dando come giustificazione la necessità di preservare la loro conservazione.


La Cava della  Pietra Litografica
Nella foto sopra, le cave di pietra litografica, utilizzate per anni dalle tipografie cagliesi,  furono operative  dal XVI secolo fino a metà dello scorso secolo. La grana fina della corniola domeriana contenuta in questi strati, assieme alla scarsa porosità, permetteva una facile incisione gradita agli incisori  per la  riproduzione  di stampe litografiche.


Foglio Cartografia  Militare al 25000 Località Ponte Alto
Nella carta topografica della località sono indicati I confini comunali . Il Sentiero Italia  passa a meno di 10 metri  dal luogo di rinvenimento delle tracce di Sauro. La posizione  della  cava è nel comune di Cagli.  Si rimanda alle  dispute  per I confini del 1700 tra I cantianesi e  cagliesi .


Foglio Cartografia  Militare al 25000 Località Ponte Alto
Così si presenta , oggi la cava di pietra litografica, si può osservare  lo scavo nel piano di lavoro dove  nel 1983 fu asportata la lastra di pietra, 4x2 metri, contenente le impronte di Ugo.



Ma è interessante ripercorrere la storia di questa scoperta. Le orme le riconosce per primo un raccoglitore di fossili cantianese, residente a Roma, che le segnalò alla figlia studentessa di geologia.
Così la notizia  giunse  nel 1983 ai geologi romani che, in tutta segretezza,  provvidero al prelievo dello strato. Con l’aiuto di un gruppo consistente di studenti di geologia, lo strato venne tagliato e poi portato a  Roma per lo studio. Rimasto nel laboratorio del Museo di Roma per 20 anni, fino a che il Comune di Cantiano ne richiese un calco per il  suo costituendo  Museo Geo Paleontologico.


Le tracce di Ugo per anni, hanno rappresentato una contraddizione teorica, un vulnus alle teorie in voga allora, infatti le rocce che le contengono, si consideravano deposte a grande profondità; come poteva un sauro marino scendervi per pascolare e camminare?
Così, negando la  realtà e per non confutare le teorie, si lasciò passare il tempo e non si fece alcuna comunicazione  scientifica.  Poi con la scoperta, in Italia, di  altri siti con impronte di dinosauri terrestri (Trentino, Puglia),  venne fatto il calco e la ricostruzione di un ipotetico animale chiamato UGO. Questo Animale  aveva  pascolato  nei fondali del mare Domeriano, 194 milioni di anni fa, a pochi metri di profondità.
Questo è il motivo  per cui le impronte sono rimaste nei magazzini del Museo di Geologia Roma. Ma la  verità ancora oggi viene in parte negata, infatti nei poster che illustrano le piste, si parla  di una località indefinita  nella vallata del Burano. Lo stesso  prelievo imbarazza  i curatori del Museo di Cantiano; un luogo con impronte fossili è soggetto a vincolo archeologico. Pensate a quale possibile sviluppo turistico per la  vallata del fiume Burano potrebbe indurre  il recupero e il riposizionamento in loco delle copie in cemento!    In Italia esistono soltanto tre o quattro località con impronte di sauri o dinosauri,  una di queste era la  Cava della Pietra Litografica di Cagli.



Icnos o pista di  Sauro Marino
Localita provenienza: Comune di Cagli, Cava di pietra Litografica in concessione alle stamperie cagliesi dal XVI sec. attiva fino alla seconda guerra mondiale. Raggiungibile seguendo il Sentiero Italia  versante Monte Petrano.
Età geologica Corniola Domeriano superiore, Zona ad Emaciaticeras Emaciatum , circa 194 milioni di anni fa.



Vallata del fiume  Burano. In rosso è indicato il Sentiero Italia. Le frecce indicano le sezioni geologiche studiate, possibili luoghi di visite turistiche geo-paleontologiche.


© 2016 by Agostino Marini - Tutti i diritti riservati - Tutte le immagini sono state fornite e sono di proprietà dell'autore.

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