A caccia di orchidee di montagna e di mare

di Paolo Faraoni


Ci avviciniamo alla fine dell'inverno e pare che anche il tempo si stia accorgendo del calendario. Quindi cosa c'è di meglio che dare una ripassatina alle belle passeggiate fatte la scorsa primavera? Già solo il rivedere i vasti panorami goduti dalle montagne rende più leggere queste grigie giornate di fine inverno.

Dal Catria e dal Nerone: panorami del verde dei prati e dei boschi

Dal M.Conero: panorami di mare. Sirolo e  Marcelli e riviera visti dal Conero


Le orchidee più abbondanti delle nostre montagne sono le Orchis sambucina qui sopra che nel mese di maggio colorano i prati di rosso, giallo e arancio. Le Orchis sambucina sono facili da distinguere dalle altre orchidee perchè nella spiga fiorita sono presenti anche delle foglioline verdi o rossicce.


Numerose sono anche le Orchis mascula, qui sopra, che si distinguono per il loro fusto di colore rosso, e la spiga rosa intenso priva di foglie.


Più rare, e più piccole sono le Orchis ustulata dal caratteristico fiore bianco a pallini rosa, mentre le Orchis paucifora gialle puntinate di rosso si caratterizzano per il lunghissimo sperone e colonializzano i versanti più sassosi e esposti al sole.


Scendendo un po' di quota dai prati sommitali, possiamo incontrare, (in alto da sinistra a destra) Orchis provincialis e Dactylorhiza fuchsii riconoscibili per le loro foglie basali puntinate di macchioline scure, e nei boschi di cerri sotto Serravalle si rinvengono abbondanti plantanthera bifolia e Listera ovata.


Sempre nei boschi di cerro sotto Serravalle possiamo rinvenire da sinistra Cephalanthera damasonium, sopra particolare del fiore aperto, e Gymnadenia conopsea, numerosa nelle scarpate della strada Serravalle-Apecchio.

Piangrande Monte Conero: colonia di orchidee Ophrys bombyliflora e vari ibridi 
Qui sopra le piccole orchidee della specie Ophryis bombyliflora, molto abbondanti sui prati del Monte Conero ed assenti in Appennino. La specie O. bombyliflora si ibrida facilmente con altre specie a lei vicine. 


Anche le Ophrys appennina raffigurate qui sopra, sono state fotografate sul M.Conero, e nostante il nome della specie "appennina", nelle nostre montagne Catria, Nerone, Petrano, sono molto rare.

Questo nuovo capitolo sulle orchidee spontanee, ci illustra in modo semplice, quante meraviglie sono nascoste nelle pieghe della  natura, che ci offre in modo gratuito  tante occasioni per rendere speciale ogni passeggiata. Non occorre nessuna preparazione speciale per osservare con curiosità i fiori, le pietre, gli alberi o gli animali che si incontrano quando ci si inoltra nelle campagne.  Basta una piccola macchina fotografica, un telefono, e anche la più semplice escursione diventa un'avventura. Non perdiamo quindi lo spirito curioso proprio dei bambini e approfittiamo dell'imminente arrivo della primavera per diventare “cacciatori” di orchidee e chissà che tra i prati non si riesca a trovare qualche ibrido rarissimo o qualche specie ancora non documentata sulle nostre montagne.

© 2016 by Paolo Faraoni - Tutti i diritti riservati - Tutte le immagini sono state fornite e sono di proprietà dell'autore.

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