di Paolo Faraoni
San Vitale |
Nel IV secolo a.C. Il territorio marchigiano,
già occupato dagli Umbri e dai Piceni, fu invaso dai Galli Senoni che si
stanziarono nelle Marche centro-settentrionali.
Le testimonianze storiche sono numerose e le
più importanti sono riconducibili alle necropoli di Montefortino d'Arcevia,
Fabriano, S.Paolina di Filottrano, Osimo e Numana e naturalmente Sena che fu la
loro capitale.
Anche a San Vitale nel 1906, durante la
costruzione di un acquedotto? (la documentazione dello scavo non è reperibile)
fu scoperta una necropoli e scavate sei tombe i cui reperti sono conservati al museo
archeologico di Ancona.
Cartina che mostra la dislocazione delle popolazioni celtiche in Italia |
Le fonti storiche descrivono i Galli come
barbari dall'aspetto selvaggio, con lunghi baffi e capelli incolti. In
battaglia combattevano nudi, ornati di pesanti collari (torques), lunghe spade
in ferro e protetti dal caratteristico scudo rettangolare. Queste descrizioni
corrispondono perfettamente alle riproduzione di questi guerrieri che si
possono ammirare nel famoso fregio in terracotta del frontale del tempio di
Civitalba di Arcevia, conservato al Museo archeologico di Ancona.
Qui sopra raffigurazione guerrieri celti dal frontale di Civitalba. (Museo Archeologico Ancona)
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Oltre alla primaria attività di mercenariato
documentata anche a favore della città di Siracusa, che permetteva loro lauti
guadagni, e di possedere molti oggetti in oro ritrovati poi nelle tombe più ricche,
i Senoni erano dediti alla pastorizia, caccia, agricoltura e alla lavorazione
dei metalli.
Corona in foglie d'oro e torques in oro dalle tombe galliche di Montefortino di Arcevia conservate al Museo Archeologico Ancona.
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LE TOMBE DI SAN VITALE
Le tombe di San Vitale hanno restituito
consistenti corredi descritti nel libro di Paleani Ernesto: Secchiano di Cagli itinerari confinazioni
antiche e luoghi di culto interni alla Via Flaminia da Cagli verso Secchiano a
l'Alta Valle del Tevere - Cagli 2009.
Il materiale delle sei tombe scavate è
conservato al Museo Archeologico di Ancona ed è cosi composto:
specchio frammentato in argento, scodella di
bronzo leggermente umbilicata; piatto di ceramica su basso piede di imitazione
campana con palmette impresse nel fondo; piatto di ceramica su basso piede di
imitazione campana mancante di una parte dell'orlo; tazza emisferica in argilla
depurata color cenere, senza ingabbiatura; coppa di ceramica a vasca profonda,
su pieduccio anulare senza ansa; coppa di ceramica a vernice nera, su pieduccio
anulare con due anse; coppa di ceramica a corpo conico, con doppia ansa, su
pieduccio anulare verniciata in nero; patera di ceramica a vernice nera a bordi
rialzati; casseruola di bronzo manubriata all'estremita uncinata; braccialetto
di bronzo con allacciatura: pisside di ceramica verniciata in nero a forma di
rocchetto; piccola pisside di ceramica verniciata in nero; olpe di bronzo con
robusta ansa; stamnos di bronzo priva di ansa; oinochoe in ceramica a bocca
trilobata; elmo in bronzo a carena, frammento della parte superiore.
Per dare una idea della ricchezza delle
tombe, ho recuperato da vari siti pubblicati, i vari oggetti provenienti da
altre tombe galliche e analoghi a quelli descritti a San Vitale riproponendo le
foto qui di seguito:
Specchio in argento; scodella in bronzo; piatto in ceramica |
Piatto in ceramica; tazza emisferica in argilla; coppa in ceramica |
Coppa a due anse; patera di ceramica in vernice nera |
Casseruola di bronzo manubriata; braccialetto di bronzo; pisside in ceramica a forma rocchetto
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Piccola pisside; oinochoe in vernice nera; stamnos in bronzo |
Kyanthos in bronzo; elmo |
BREVE STORIA DEI
GALLI SENONI E DEL LORO CAPO BRENNO CHE SACCHEGGIO' ROMA
Brenno, capo dei galli Senoni. |
Brenno famoso capo gallico prese il comando
di molte tribù, e sceso in Italia dalla Francia conquistò tutte le terre tra la Romagna e il
Piceno.
Stando a Polibio attorno al 400 a.C. queste
tribù di Senoni attraversarono le Alpi e si stanziarono nei territori della
Romagna e in quelli settentrionali delle Marche. Tale posizione strategica per
i contatti con le vie marittime e la valle del Tevere fu il punto di partenza
per le loro successive incursioni nell'Italia meridionale e centrale.
Era comune, nei Senoni, la pratica del
mercenariato spesso associata alle razzie verso i territori più ricchi del
meridione; erano Senoni i Galli reclutati dall'esercito Siracusano nel IV
secolo a.C. per combattere contro le truppe greche.
Stretti contatti commerciali erano
intrattenuti dai Senoni con le popolazioni italiche come è
confermato dalla presenza nei corredi funebri
di materiali campani, tarantini, greco-etruschi.
L'inumazione avveniva in ampie fosse
rettangolari, in cui oltre al defunto veniva ospitato il corredo funebre.
Nel 391 a.C. invasero l'Etruria e assediarono
Chiusi. Gli abitanti di questa città chiesero aiuto a Roma che intervenne, ma
fu sconfitta nella battaglia del fiume Allia, il 18 luglio del 390 a.C..
La stessa Roma fu presa e saccheggiata dai
Senoni guidati da Brenno. Per oltre 100 anni tra questi due popoli si
verificarono molti scontri finchè a seguito della battaglia del Sentino del 295
a.C. i Galli Senoni furono debellati e quindi sottomessi a Roma nel 283 a.C..
Nonostante la sconfitta, la loro presenza è
testimoniata a lungo nell'Ager Gallicus, e sono attestate fasi di convivenza
con i Romani presenti nelle città di fondovalle Suasa, Forum Sempronii, Pitino Mergente,
Ostra antica e i Senoni appostati nei loro villaggi sulle alture, come
Montefortino di Arcevia, Fabriano e San Vitale.
Per far rivivere le magiche atmosfere e le
tradizioni galliche è operativo il gruppo Teuta Senones Pisaurenses vedi il
sito: www.pisaurus.it e www.festeceltiche.it che organizza varie manifestazioni, ed eventi legati ai
Senoni tra cui:
La Battaglia del Metauro 28 e 29 maggio 2016
a Sterpeti di Montefelcino e la Battaglia delle Nazioni il 30 e 31 luglio 2016
a Sassoferrato
Bibliografia:
Wikipedia
enciclopedia libera.
Paleani Ernesto - Secchiano
di Cagli itinerari confinazioni antiche e luoghi di culto interni
alla
Via Flaminia da Cagli verso Secchiano a l'Alta Valle del Tevere Cagli 2009
© 2016 by Paolo Faraoni - Tutti i diritti riservati - Tutte le immagini sono state fornite dall'autore.
Dal mio libro E. PALEANI., SECCHIANO. Itinerari, confinazioni antiche e luoghi di culto interni alla Via Flaminia da Cagli verso Secchiano e l’Alta Valle del Tevere, (Raccolta di studi sui beni culturali ed ambientali, 20), Cagli, 2008.
RispondiEliminaISBN 88-7658-116-2
9. INSEDIAMENTO GALLICO NELLA ZONA DI S. VITALE
Nella zona di S. Vitale in località Col d’Arrigo nel 1906 furono ritro-vate delle tombe galliche all’interno delle quali vi erano corredi con vasellame in bronzo e fittile e un elmo . I reperti furono esposti fino al 1972 nel Museo Archeologico Nazionale delle Marche ad Ancona ed oggi esposti nel Museo civico archeologico e della via Flaminia a Cagli nella Sala III in un’unica vetrina su due livelli datandoli dal V al II sec. a.C..
Nel livello superiore sono esposti da parte della Soprintendenza archeologica delle Marche :
1. un calice in bronzo;
2. una casseruola in bronzo manubriata all’estremità uncinata a forma di cigno;
3. un oinochoe in ceramica a becco d’oca inclinato;
4. frammento di un elmo a calotta conica;
5. un manico stilizzato a palmetta con la forma di uomo con braccia a-perte.
6.
Nel livello inferiore:
7. un discoide in ceramica;
8. una tazza in ceramica a vernice nera;
9. una pisside piccola in ceramica a vernice nera;
10. una pisside grande in ceramica a vernice nera;
11. un calice in ceramica a vernice nera;
12. una tazza in ceramica a vernice nera;
13. un piattello in ceramica a vernice nera;
14. una kylix in ceramica a vernice nera;
15. un piattello in bronzo;
16. un’idria in bronzo;
17. un vaso grande in bronzo;
18. un patera manubriata in bronzo.
segue
Manca nel resoconto dei ritrovamenti la necropoli celtica di Pian Santa Maria di Serra Sant' Abbondio con le sue circa 40 tombe scavate e con una mostra di reperti presente nel palazzo comunale saluti
RispondiEliminaNon è prettamente una necropoli celtica....La mostra, ospitata presso la sede municipale, consiste di reperti archeologici appartenenti a una necropoli scoperta durante i lavori per la creazione di un’area artigianale in località Santa Maria di Serra Sant’Abbondio. Le sepolture portate alla luce risalgono a un lasso di tempo che va dall’età picena all’epoca romana con commistione di elementi culturali umbro-piceni, gallici ed etrusco-romani databili tra il III° e il IV° sec. a.C.. Tra il materiale rinvenuto: armi in ferro e in bronzo, vasellame vario e gioielli.
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