di Paolo Faraoni
Dedico questa nota al mio amico e maestro Prof. Pallini Giovanni morto il 23 settembre del 2003 proprio sulla montagna che aveva tanto amato e studiato a soli 54 anni. (Ciao Jack)
Trovare
i resti fossili di parti molli di animali marini vissuti milioni di anni fa è
molto difficile perché dopo la morte o sono preda di altri animali o si
deteriorano in pochissimo tempo.
Esiste
un'altra possibilità, quando il fondo del mare era anossico cioè privo di
ossigeno, era facile la conservazione dei resti di animali morti per l'assenza
degli animali saprofagi che se ne cibavano.
Nel
Monte Nerone esistono vari strati che contengono resti di pesci o di altri
fossili marini, uno dei quali è il livello Bonarelli.
Livello Bonarelli |
Questo
livello è composto prevalentemente da sedimenti argillosi e siltosi di colore
nerastro ricchi di silice e di abbondante materia organica deposta cento
milioni di anni fa. Nelle stratificazioni più scure si possono rinvenire resti
di pesci fossili, anche se è molto difficile estrarli in buono stato.
Un
altro livello, da cui provengono i resti fossili qui documentati, si chiama
livello Selli, che è un orizzonte bituminoso di circa due metri di spessore, costituito
da argilliti azzurre e verdastre, e da laminazioni molto scure dove è possibile
ritrovare resti fossili di pesci e altro.
A sinistra: Livello Selli nella strada tra Piobbico e Apecchio
A destra:Livello Selli Montagnola
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Negli
orizzonti più scuri e superficiali del livello Selli del Nerone è possibile
trovare resti di ammoniti e più precisamente del sifone, che era il tubicino
interno molle utilizzato dall'animale per variare la posizione nelle varie
profondità marine. Un altro fossile molto interessante potrebbe essere attribuito
ai tentacoli dell'animale, che servivano per scandagliare i fondali e
procurarsi il cibo.
Dall'alto a sinistra: 1) Ammonite con disegno del sifone 2)Ricost.tentacoli ammonite
3) Sifone fossile 4)Tentacoli di ammonite?
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E'
molto raro trovare i sifoni fossili e i presunti tentacoli delle ammoniti, mentre
sono più abbondanti i resti di pesci. L'estrazione di questi fossili è molto
difficile perché occorre fare asciugare
molto bene gli straterelli scuri, affinché si possano spaccare in modo agevole
e soprattutto in orizzontale.
Come
si può immaginare, trovare in buono stato resti di fossili di animali così
delicati e risalenti a più di cento milioni di anni non è cosa facile, anche se
occasionalmente non mancano rare eccezioni.
La
maggioranza di questi pesci provenienti dal livello Selli appartengono alla
famiglia dei clupeidi (sardine, alici, aringhe). Per quanto riguarda invece il
livello Bonarelli, oltre ai clupeidi, sono stati ritrovati anche resti di
Rhynchodercetis, pesci predatori.
Per
concludere, aggiungiamo ancora una perla al tesoro naturalistico e scientifico
del comprensorio del Monte Nerone.
Cercare
di preservare e fare conoscere questi
luoghi così affascinanti e carichi di importanti documentazioni storiche,
ambientali e scientifiche spetta alle varie comunità che vivono intorno a
questa montagna. Un plauso particolare va sicuramente fatto ai comuni di
Apecchio e Piobbico che da anni cercano con i pochi mezzi a disposizione di
salvaguardare e conservare nei loro importanti musei, le raccolte fatte negli anni dai tanti studiosi
locali e dalle tante università italiane e straniere che hanno intrapreso per
anni, studi geologici e paleontologici nelle nostre zone.
Si
potrebbe fare molto di più, per valorizzare il nostro patrimonio ma a volte
avere troppe cose non permette di valorizzarne nessuna.
Ad
ogni buon conto, è già una buona base di
partenza far conoscere a più persone possibile quello che abbiamo a chilometri zero, la
nostra storia, le nostre millenarie tradizioni, e la natura intatta che ci
circonda.
© 2016 by Paolo Faraoni - Tutti i diritti riservati - Tutte le immagini sono state fornite e sono di proprietà dell'autore.
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